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Computerlaw al Forum PA 2005

di Sergio Contessa (resoconto del convegno sul nuovo Codice delle Amministrazioni Digitali tenutosi a Roma, il 10 Maggio 2005, nel corso del Forum PA 2005)


Il Forum PA 2005 ha ospitato nella sua seconda giornata un interessante convegno sul recentissimo Codice delle amministrazioni digitali. Padrone di casa e chairperson il Capo dell'ufficio legislativo del Dipartimento per l'innovazione e le tecnologie, l'Avv. Enrico De Giovanni. Tra i relatori del convegno personalità della PA, giuristi ed appartenenti al mondo delle aziende private: Carlo D'Orta (Direttore Generale CNIPA), Valerio Vecchietti (Dipartimento della Funzione Pubblica), Vincenzo Cerulli Irelli (Professore Ordinario di Diritto Amministrativo Università degli Studi di Roma "La Sapienza"), Donato Limone (Professore Ordinario di Diritto dell'Informatica Università degli Studi di Lecce), Raimondo Anello (Responsabile Marketing Enterprise & Public Safety Ericsson), Mauro Pasquinelli (Consulente per le Soluzioni nella Pubblica Amministrazione Siemens), Marco Arluno (Direttore Marketing Hummingbird S.p.a.) e Walter Gualtieri (Amministratore Delegato Finmatica - Bologna).

L'Avv.De Giovanni ed il Dott. D'Orta hanno illustrato i punti cardine dell'impalcatura del codice evidenziandone la rilevante importanza non solo per la PA di oggi ma, soprattutto, per quella del futuro.Tra gli interventi, degni di nota sono stati quelli del Prof.Cerulli Irelli e del Prof.Limone.

Apprezzamenti per l'impostazione del codice, ma anche scetticismo riguardo allo scenario nel quale deve operare, sono stati espressi dal Prof.Cerulli Irelli. L'esimio giurista ha elencato e trattato alcuni punti che ritiene critici e riconducibili a problemi non di carattere giuridico ma organizzativo, tecnologico, finanziario e, soprattutto, culturale. La problematica culturale, a parere del Prof.Cerulli Irelli, è la più preoccupante perché riconducibile al c.d. "vecchio modo di lavorare" della PA.

I punti critici possono essere così sintetizzati:
1. inesistenza oggi di un rete informatica unitaria e strutturata;
2. poche regole tecniche e quelle poche prevedono procedure complesse e macchinose
3. i diritti riconosciuti ai cittadini dal codice non possono essere considerati dei veri e propri diritti perché condizionati dall'esistenza sia di strumenti efficaci che da una idonea organizzazione della PA (oggi inesistente o inadeguata).
Il Prof.Cerulli Irelli a conclusione del suo intervento ha sollevato dubbi, per la verità antichi, sulla disciplina degli atti giuridici "digitali" (documenti informatici ndr.), sulla loro imputabilità, sull'autentica notarile (quando prevista è necessario il cartaceo o occorre prevedere una sua soppressione?) e sul procedimento amministrativo.

Il Prof.Limone nel suo intervento ha ritenuto necessario partire da una lettura congiunta dei tre provvedimenti che ritiene più importanti in materia di ICT emanati in questa XIII legislatura: il Codice sul trattamento dei dati personali, il sistema pubblico di connettività ed il Codice delle amministrazioni digitali. Questa normativa ed il codice in particolare nel suo complesso, si fonda su di un modello organizzativo diverso da quello odierno che il professore ritiene illegale per contrasto con i principi dell'azione amministrativa: efficacia, efficienza, imparzialità, semplificazione, trasparenza. Per Limone oggi, infatti, si è fuori dalle previsioni sia della legge n.241\90 che dall'articolo 97 Cost.. E' il caso ad esempio di dati spesso doppi, ridondanti, parziali o errati presenti negli archivi (ancora cartacei!!) della PA o addirittura in uffici di una stessa amministrazione. Per non parlare dell'aggravamento del procedimento amministrativo che purtroppo rappresenta la normalità quando invece deve essere l'eccezione. Ecco quindi l'importanza di focalizzare l'attenzione sul back-office oltre che sul front-office come si è fatto finora. Quindi l'automazione delle procedure interne alla PA e proprio il Codice delle amministrazioni digitali rappresentano un importantissimo punto di riferimento e di partenza per realizzare concretamente la PA del futuro. Ma la PA del futuro non si può realizzare attraverso l'adozione di interventi settoriali come fino ad oggi si è fatto. E' un errore da non ripetere e con il Codice si procede in una direzione opposta, con interventi completi e globali nella materia. (condiviso anche dal Dott.Vecchietti ).Non dovranno essere ammessi però interventi misti ed il tutto dovrà essere o digitale o cartaceo (solo per un periodo di tempo limitato: fino a quando?). Rispondendo al Prof.Cerulli Irelli il Prof.Limone ritiene che i problemi relativi alla imputabilità dei documenti informatici non esistano. Basta utilizzare un linguaggio standardizzato (es.XML) ed la firma digitale. Anche l'autentica notarile non rappresenta un problema. Il notaio può autenticare l'atto-documento informatico apponendo la firma digitale certificata. Unico rammarico non aver potuto assistere alla replica del Prof.Cerulli Irelli impegnato in altro Convegno e rientrato dopo l'intervento del Prof.Limone.

Inserito il 12/05/2005 | Segnalazioni


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